Araba Fenice

9.12.02

Ernst Bernhard è stato in fondo il padre della corrente jungiana in Italia. Un apocrifo jungiano: quindi, un apocrifo di un apocrifo. Un nomade, come si definisce, un beduino come si rappresenta essere stato Gesù: più Ismaele che Isacco, più Esaù che Giacobbe.
Egli fu tratto via dai campi di concentramento da uno dei più grandi italiani, l'orientalista Tucci.
Scrive Bernhard nel '34: "Accogliete con amore i vostri nemici, il vostro lato d'ombra. Realizzateli dentro di voi. Non accontentatevi di ciò che vi viene incontro dal di fuori. Fate che sia motivo a un'ulteriore presa di coscienza. (Guancia destra e sinistra)".
Altrove egli simboleggia l'avvicinamento all'Italia come uno spostamento dalle radici patriarcali dell'ebraismo che si disintegra insieme all'arianesimo, per approdare alla Grande Madre orientale (alla Neuman) mediterranea e orientale.
Il sentimento della pace è una radice della terra che si sviluppa lentamente e va coltivata a lungo. Il pensiero dei nemici come ombra da realizzare al nostro interno è profondamente presente anche nella cultura buddista delle cui tecniche meditative, una si sviluppa nella raffigurazione di sé intenti a fare del bene ai nostri peggiori nemici.
Quanto è lontana da tutto ciò la storia del popolo di Israele narrata da un Libro carico di persecuzione e vendetta da e verso i nemici di un Dio solito incutere timore.
Quel Gesù che coltivò in Egitto tutta la sua formazione era un beduino, certo o probabilmente, probabilmente vicino al Dio d'amore che sempre lasciò che perseguitassero i suoi seguaci, l'Ammon solare, così simile a Dio Mitra di provenienza persiana che aprì la strada al cristianesimo di Paolo. Quel Paolo che Bernhard indica essere l'origine del fraintendimento, dell'inesattezza. Siamo sicuri che fosse un'inesattezza. Oppure esistono gli ebrei apolidi, quelli del deserto, se non matriarcali, in fuga dall'autorità e dal Timor Dei; e poi gli ebrei del Tempio, i sacerdoti, figli si quanto di più patriarcale, la norma, la regola, la Legge...
Forse che il beduino ha Timore del sacerdote... timore di tradire?
Oppure alla radice di un certo sentire ebraico dissidente c'è consapevolezza del proprio essere ombra e desiderio di essere riassimilato in una nuova unità?
Il sogno di Bernhard che vede l'identità speculare di Cristo con Pilato forse simboleggia la modernità del sentimento religioso: un sentire che supera la dialettica delle Origini?