Il Mondo Teoretico
Perché combattere per una teoria? Perché accanirsi alla ricerca della sua falsificazione?
Può avere un senso farlo solo se anche la confutazione è un processo narrativo come la teoria.
La teoria è una forma artistica.
E non solo come la intende Feyerabend. È letteratura dell'interno. Non può esservi teoria senza una vita interna, senza che esiste un mondo, pur anche minimo, da costruire e da vivere, da vedere, ascoltare, toccare.
La persona incline alla teoresi è, almeno in questa attività un intenso estroverso e la sua opera va guardata come una poesia, come un romanzo epico da condividere, ritrovandovici o prendendone le distanze.
La prova della teoria è innanzitutto estetica (come in parte descrive il Bach, Escher e Godel di Hofstader) e la bellezza e il calore, l'ospitalità e l'arditezza immaginativa sono le sue caratteristiche migliori. Una creatura come un figlio partorito da Minerva, dalla sua mente, come dal suo cuore.
Mio figlio, Dimitri, a quattro o cinque anni mi spiegava che per trovare le risposte più vere doveva sospendere l'attività mentale, lasciando che il pensiero sprofondasse fino al cuore per poi riemergere con una risposta sentita, ispirata.
Una storia da raccontarci, una storia sentita, vera per lui, un'opportunità per noi di condividerla, di viverla insieme senza minimamente giudicarla, ringraziandolo di questa offerta di un piccolo mondo nuovo, di un modo per ripensarci e ripensare al quotidiano troppo facilmente ispirato alla convenzione meccanicistica superstiziosa della nostra "realtà".
Perché combattere per una teoria? Perché accanirsi alla ricerca della sua falsificazione?
Può avere un senso farlo solo se anche la confutazione è un processo narrativo come la teoria.
La teoria è una forma artistica.
E non solo come la intende Feyerabend. È letteratura dell'interno. Non può esservi teoria senza una vita interna, senza che esiste un mondo, pur anche minimo, da costruire e da vivere, da vedere, ascoltare, toccare.
La persona incline alla teoresi è, almeno in questa attività un intenso estroverso e la sua opera va guardata come una poesia, come un romanzo epico da condividere, ritrovandovici o prendendone le distanze.
La prova della teoria è innanzitutto estetica (come in parte descrive il Bach, Escher e Godel di Hofstader) e la bellezza e il calore, l'ospitalità e l'arditezza immaginativa sono le sue caratteristiche migliori. Una creatura come un figlio partorito da Minerva, dalla sua mente, come dal suo cuore.
Mio figlio, Dimitri, a quattro o cinque anni mi spiegava che per trovare le risposte più vere doveva sospendere l'attività mentale, lasciando che il pensiero sprofondasse fino al cuore per poi riemergere con una risposta sentita, ispirata.
Una storia da raccontarci, una storia sentita, vera per lui, un'opportunità per noi di condividerla, di viverla insieme senza minimamente giudicarla, ringraziandolo di questa offerta di un piccolo mondo nuovo, di un modo per ripensarci e ripensare al quotidiano troppo facilmente ispirato alla convenzione meccanicistica superstiziosa della nostra "realtà".